L'amministrazione comunale di Laives ha installato
da tempo, sul proprio territorio, un nuovo sistema di raccolta dei
rifiuti automatico: il sistema "Isola". Via i cassonetti dalla
strada, risulta visibile solo una colonnina tecnica con la quale si
confronta facilmente l'utente che deve conferire i rifiuti. Un sistema
semplice ed innovativo, che potrebbe essere valutato già in fase di
costruzione di nuovi edifici o nella strategia urbanistica del futuro.
Piccolo l'ingombro, ma con la possibilità di raccolta differenziata,
anche dell'umido. A Bolzano esiste un sistema analogo, ma quello a Laives
se ne differenzia per diversi aspetti. Abbiano incontrato l'ideatore di
"Isola", il dott. Giorgio Brigadoi.
Dott. Brigadoi, qual è la capacita di un impianto simile a quello
in funzione a Laives?
Il modello di Isola attivo in Via Kennedy a Laives ospita otto
cassonetti da ottocento litri; una pressa compatta il contenuto, in essi
rovesciato e lo riduce di volume di 4-5 volte. In funzione di ciò in un
cassonetto invece di avere 40-45 kg di peso di rifiuti, ne abbiamo
circa 200. Il volume degli otto cassonetti corrisponde a circa 32
cassonetti da 1000
litri, quelli che normalmente troviamo disposti
lungo le nostre strade.
Lo scavo necessario ad ospitare la macchina che volume occupa?
Lo scavo misura 3,5
m di lunghezza, 3, 7 m di larghezza e 2,35 m di profondità,
per un volume di circa 30,50
m³. La dimensione d'ingombro è dunque assai
limitata.
Quali sono le peculiarità del sistema?
Il congegno è dotato di una serie di nuovi accorgimenti tecnici che
ne fanno una macchina all'avanguardia. Rispetto a modelli simili del
passato sono state effettuate delle modifiche e delle migliorie
essenziali.
La caratteristica tecnica principale è che non è più necessario
accedere al pozzo, infatti tutto il sistema si alza: si alzano la
piattaforma, il set di cassonetti e la parte elettronica. Non serve
quindi scendere più sul fondo della vasca neanche per fare pulizia. Come
conseguenza, le manutenzioni avvengono tutte al livello del piano
stradale. Si dovrà accedere al pozzo solo per le emergenze gravi; al suo
interno non c'è assolutamente nulla.
Quali sono le caratteristiche del suo funzionamento?
Questa macchina in particolare, può essere utilizzata da tutti,
anche da coloro che hanno le tessere di altri sistemi automatici
operativi in questo momento a Laives.
Laives si è dotata di un sistema di raccolta rifiuti automatizzati
decisamente avanzato; forse anche rischiando un po'. Ci conforta il
riconoscimento dell'assessore Fabrizio Oliver e del responsabile del
settore, il dott. Nettis; in più di un'occasione ci hanno espresso la
loro soddisfazione per un sistema di alta tecnologia che è risultato
funzionale e affidabile.
L'utenza come utilizza tecnicamente la macchina?
Innanzi tutto è necessario essere dotati di una tessera (il sistema
potrebbe funzionare anche a moneta o con altri sistemi da concordare,
ecc.); la si inserisce, si sceglie la lingua desiderata, il tipo di
rifiuto da conferire (nel caso di Laives si è deciso, per qualche tempo,
di conferire solo rifiuti indifferenziati). A questo punto si apre la
bocca di circa 60
litri, in acciaio inox, si inserisce il rifiuto, e
si richiude. Dopo pochi secondi sarà possibile effettuare un altro
conferimento.
La macchina potrebbe accogliere anche rifiuti specifici, come
l'umido?
Assolutamente sì, infatti, a Laives, tra qualche mese inizieranno
proprio con l'umido, ma non solo; anche con la carta, il vetro e la
plastica. C'è da tener presente un importante requisito: la macchina è
omologata dal punto di vista fiscale; ciò significa che
un'amministrazione può stabilire senza problemi un sistema tariffario.
Quando il rifiuto raggiunge una certa altezza nel cassonetto,
inizia ad essere compattato. L'operazione dura circa un minuto,
operazione che, comunque, s'interromperebbe qualora fosse introdotta una
tessera, da un successivo fruitore, proprio in quel momento. La
compattazione più efficace, quella che garantisce la resa massima, viene
effettuata durante la notte; la pressa agisce in ogni cassonetto per
circa 30 minuti. Ciò può avvenire in relazione al tipo di rifiuto;
infatti, se ci fosse il cassonetto della plastica, la pressa opererebbe
al suo interno per circa tre ore. La plastica risulterebbe, alla fine,
snervata per un minor recupero di volume.
Come si garantisce l'effettivo regolare riempimento di un
cassonetto?
Si riempiono sempre in modo omogeneo: quando la macchina scarica il
rifiuto, un apposito scanner verifica il punto più basso in cui deporre
l'ennesimo conferimento. Ciò garantisce un riempimento ottimale,
perfettamente orizzontale e piano; in questo modo anche la pressa lavora
meglio.
Come sono allertati gli addetti alla manutenzione?
La parte elettronica del sistema contiene memorizzati i numeri di
telefono degli operatori addetti. Quando un cassonetto raggiunge l'80%
della sua capacità, la macchina manda un primo allarme. Un secondo
messaggio viene inviato con la capienza esaurita. Si tratta di una
"capienza esaurita" tecnica, che permette comunque ancora
qualche conferimento, ciò per non fermare il sistema. Altri messaggi
vengono inviati, agli addetti alla manutenzione e alla ditta fornitrice
della macchina, nel caso di mal funzionamento o di azione non conforme
agli standard previsti.
Gli addetti dell'amministrazione comunale possono collegarsi con la
macchina in qualsiasi momento per dedurre le statistiche dei conferimenti
e i dati relativi a chi conferisce. I dati, che Isola invia, sono validi
ai fini fiscali essendo la bilancia collaudata dell'Ufficio Metrico di
Bolzano ed ogni utente identificato dal suo tesserino personale.
Oltre al vantaggio delle quantità di rifiuti conferibili rispetto
alle relativamente piccole dimensioni della macchina, quali altri
vantaggi è possibile riscontrare?
Si raccolgono sempre e solo cassonetti sicuramente pieni. Ciò ha un
importante riscontro sui costi. Attualmente due operatori, con un camion,
controllano il classico cassonetto e ci vuole del tempo, se è vuoto quel
tempo è perso, se è mezzo pieno si scarica e la perdita c'è comunque. Nel
nostro caso, quando un mezzo si muove, parte sapendo di scaricare
cassonetti assolutamente pieni o conoscendone il livello di riempimento.
Ciò permette di ottimizzare il numero degli interventi. I costi di raccolta
sono assai inferiori con una sola persona e un camion da 10 m³, abbinamento che
realizza un lavoro 4-5 volte maggiore con un costo quasi dimezzato. Il
risparmio che si riesce ad ottenere con un progetto ben fatto, può essere
sufficiente a pagare gli impianti in meno di due anni. Altro dato
importante: l'utente può controllare i modi e le quantità dei
conferimenti personalmente effettuati.
Relativamente al conferimento di rifiuti umidi, il problema che si
paventa è quello della generazione di possibili miasmi, di incertezze
igieniche con la presenza di animali ecc. La soluzione del problema
sta nel fatto che i cassonetti si trovano nel sottosuolo dove le
temperature sono sempre basse; in inverno pare ovvio, ma anche d'estate
la temperatura è tale da non permettere, entro i termini del prelievo dei
rifiuti, il degenerare delle sostanze contenute. Non è un caso che vi sia
molto interesse per il sistema anche negli Emirati Arabi.
Dove avete in funzione altre macchine di questo tipo?
Sul lago di Garda c'è la nostra prima macchina e presto ne verranno
installate altre. Molte sono le città italiane in cui ci sarà spazio per
l'utilizzo del sistema: Bologna, Milano, Torino, Roma, ecc.
Risulta infatti evidente che con una simile soluzione si
raggiungono diversi obiettivi: il miglioramento estetico dell'ambiente
(campane e cassonetti lungo le strade e davanti agli edifici non sono
davvero un belvedere), la soluzione di problemi igienici, l'attuazione
del decreto Ronchi.
Franco Boscolo
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